Di Edgar Allan Poe

IL CORVO

RECITATIVO

Voce: Roberto Herlitzka

Il corvo è una poesia scritta da Edgar Allan Poe nel 1845, la principale pubblicata nella raccolta Il corvo e altre poesie del 1845. Fu pubblicata per la prima volta il 29 gennaio 1845, sul giornale New York Evening Mirror. Famoso per la sua musicalità e l'atmosfera sovrannaturale, narra la cupa vicenda di un amante ancora in pena per la sua amata morta, che, mentre medita su un grande volume, a mezzanotte "con grande strepitio d'ali" riceve la visita di un corvo che non farà altro che ripetere monotonamente "Nevermore" (Mai più), tracciando, verso le ultime strofe, l'apice del dolore nell'amante. Il corvo è una poesia scritta da Edgar Allan Poe nel 1845, la principale pubblicata nella raccolta Il corvo e altre poesie del 1845. La poesia, come altri lavori di Poe, ad esempio Il gatto nero e Il cuore rivelatore, è uno studio di colpa o perversione (citando lo stesso Poe: "L'umana sete di auto-tortura"). Benché in queste storie si racconti sempre di narratori che hanno ucciso qualcuno, in Il Corvo si dice solo che il narratore ha perso il suo amore, Lenore (nome importato da una poesia precedente, Lenore (1831), che è una massiccia rielaborazione di "A Paean"; entrambe trattano della morte di una giovane donna). La reazione del protagonista a questa perdita è colorata di misticismo, e si sa che egli è terrorizzato dall'attesa di una visita (forse Lenore stessa, "la parola sussurrata 'Lenore'"), prima ancora che lui veda il misterioso corvo. "Colpa" potrebbe non essere preso qui in tutti e due i suoi significati, legale e morale. I personaggi di Poe solitamente non si sentono in colpa perché hanno fatto una cosa "cattiva", poiché il racconto non è didattico (nel suo saggio Il principio poetico Poe definisce la didattica come la peggiore delle eresie); non c'è una morale nel racconto. La colpa, per Poe, è "perversa", e la perversione è il desiderio di auto-distruzione. È totalmente indifferente alla distinzione della società tra giusto e sbagliato. Il "senso di colpa" è l'inspiegabile ed inesorabile desiderio di ognuno di distruggere "eo ipso". Illustrazione di Édouard Manet per l'edizione francese. La traduzione fu di Stéphane Mallarmé e fu pubblicata nel 1875. Il Corvo è anche un eccellente esempio di arabesco reso come grottesco. In aggiunta al terrore fisico del narratore in tutta la poesia, ci sono anche molte sequenze disturbanti a livello psicologico ed immagini descritte come tali. Il narratore impara velocemente cosa l'uccello risponderà ai suoi quesiti, e sa che la risposta sarà negativa ("Mai più"). Nonostante ciò lui continua a porre delle domande che potrebbero ottimisticamente avere delle risposte positive, "C'è del balsamo in Galaad?" "Incontrerò Lenore nell'Ade?". Ma la risposta predestinata del Corvo a ogni domanda è "Mai più", che accresce l'angoscia del narratore. Author: Wikipedia

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