Recitativo

Memoria

Autricei: Natalia Ginzburg - Voce Lella Costa

Natalia Ginzburg scrisse questa poesia in morte di suo marito Leone, torturato ed ucciso il 14 febbraio 1944 nelle carceri tedesche per la sola colpa di essere ebreo. Il ‘tu’ di questa poesia è l’autrice stessa: è lei che parla a se stessa, in una specie di dialogo interiore tra sé e sé. La poesia comunica il senso di straniamento successivo alla morte della persona cara: il mondo sembra andare avanti lo stesso, uguale a prima; gli uomini vanno e vengono per le strade della città, indaffarati nelle loro occupazioni quotidiane; tutto sembra come prima. Anche quando lo ha visto per l’ultima volta, morto, le è sembrato simile a come era prima, con il viso di sempre, le mani, le scarpe, i vestiti di quando era in vita… Cosa c’è di diverso, allora? La solitudine; quella che le piomba addosso quando percepisce l’assenza di lui; quando non c’è nessuno che le cammina a fianco, nessuno che le prende la mano se ha paura; non c’è nessuno che rida con lei, che le dia serenità quando piange. Così è per le strade della città, che non è più la sua città, ma di altri; e così è dentro casa sua, che è vuota e deserta, come la sua vita. La poesia, con il titolo di ‘Memoria’, fu pubblicata nel dicembre del 1944 sulla rivista «Mercurio».Vogliadipoesia.altervista.org

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